L’erotismo così come altre materie, nasce in un contesto culturale e sociale fortemente sbilanciato rispetto alla parità di genere, e rispetto alla considerazione dei sessi dove ruoli e canoni (estetici ma non solo) divengono sistemici strumenti impositivi.

Ruoli e Contesto socio-culturale

Il contesto sociale e culturale nel quale vengono agite delle pratiche sessuali è un contesto che rappresentativamente si può definire come gerarchico, induttivo a dei modelli sociali e connotato da identità (costruzioni sociali), in tale contesto l’erotismo ricalca i modelli gerarchici.

Un esempio ne è l’idea che ci sia un soggetto attivo e uno passivo, attivo e passivo sono due ruoli.

A questo punto della lettura le persone potrebbero pensare che anche in natura esistono soggetti attivi e passivi ma sbaglierebbero perché applicherebbero un sistema sociale e culturale ad un contesto che non ha gradi e che non è basato su questi.

L’erotismo riprende appieno il modello culturale nel quale si inscrive e che poi si rende prassi sociale, quindi se si ricalca il ruolo passivo la persona si sente obbligata a recitare una parte per tenersi la persona che gli chiede di recitare tale parte, tutto è basato sulla scarsa fiducia in se stessa, e in più si toglie completamente libertà d’azione alla persona che rientra in tale ruolo o canone, la parola canone che ha per sinonimo quella di ruolo, significa dall’Etimo: bastone-regolo, le regole nascono in un contesto dove vi è uno squilibrio di potere quindi anche lo stesso ruolo riflette tale squilibrio e ciò è evidenziato proprio dall’idea di attivo-passivo, questi due sono prodotti di un insistenza ed evidenza culturale.

Molti uomini sostengono (così come molte donne) che l’erotismo, i film erotici ed i video erotici di celebrità, ravvivino i rapporti sessuali, non calcolando che questi si muovono in un contesto come è quello evidenziato, quello di una cultura che c’è a monte e che toglie libertà espressiva perché fin quando vi sono ruoli non sussiste quella libertà.

Evidenze scientifiche sulla pornografia

La sessualità disumanizzata della pornografia e spesso anche dei film erotici porta a diverse conseguenze, tra cui quella di considerare la persona un oggetto, disumanizzandola appunto (avviene con maggiore frequenza con le donne, queste ultime sono private della loro umanità).

Secondo studi accurati in aggiunta al fenomeno dell’ipofrontalità corticale e all’abbassamento dei sistemi dopaminergico e mesolimbico, un ulteriore elemento connesso al porno è quello legato all’ossitocina e alla vasopressina importanti ormoni nel cervello che fanno riferimento alla sessualità.

Tali studi effettuati e raccolti anche dal sito Psicolab, dicono che l’ossitocina risulta importante quando si parla di empatia, sentimenti e fiducia negli esseri umani, attiene anche al legame sentimentale tra partner sessuali per cui parlare di deumanizzazione rispetto a chi pensa che il porno e il film erotico sia il normale approccio alla sessualità, porta a concepire la violenza anch’essa come normale ma è una distorsione della propria umanità che così viene soppressa.

Nella sostanza quando la gratificazione sessuale si verifica nel contesto dell’impiego della pornografia e del film erotico può generare oggettivazione e auto oggettivazione, ovvero disumanizzazione, in queste persone si va a ridurre (mentalmente) la capacità di comprensione dell’altra-o e anche la capacità di amare, perché se una persona diventa un oggetto sul quale scaricare la propria sessualità invece di condividerla basandosi sull’amore e sul sentimento e quindi su un reale coinvolgimento emotivo, certo non si ama e il non amare ha molto a che fare con ruoli e canoni, e questo lo dicono anche dottori ed esperti, uno su tutti è il Dottor Victor Cline, che ha prodotto il saggio dal titolo Pornography’s Effects on Adult and Child, ovvero: Gli effetti della pornografia su adulti e bambini.